Chi tace è complice, a partire da tutti noi
Quindi siamo stati tutti (io di sicuro) raggirati dal grande “bluff” di Rolling Stone Italia. Certo in un momento storico come questo un “appello” al mondo mediatico da una rivista cosi di spicco fa gola, lo ammetto.
Volevamo strumentizzarlo per attirare gente sul tema e a quanto pare (come sempre se non si approfondisce la notizia) siamo stati strumentalizzati a nostra volta.
Noi “analfabeti funzionali” ci caschiamo sempre, siamo fatti così. Molti di noi cercano di fare propaganda nel nostro piccolo mondo ottuso con quello che troviamo in giro. Stupidi noi che ci affidiamo ancora a grandi giornali/rivistale nazionali e per informarci e informare. Un titolone e dei colori accattivanti su un tema specifico ci attirano sempre. Dovremmo approfondire l’argomento? Sicuramente. Dovremmo andare oltre il titolo? Ovvio.
In una nazione che si fa forte di slogan populisti o di silenzi assordanti troviamo cosi confortante un unico titolo di giornale per approfondire o discutere quell’argomento. Ma la pura propaganda popolare purtroppo non si fa con l’approfondimento (guardate chi ci governa in questo momento) e quindi che possiamo fare?
Condividi, condividi e ricondividi link, foto e campagne di comunicazione (anche finte) che trovi on-line e cosi fai girare la notizia (a volte falsa). Rigiri, anche solo per un attimo, l’attenzione su un argomento, su un titolo, su un nome. Perché tu rimani fedele alla regola “nel bene o nel male purché se ne parli”.
Allora non parliamo di Rolling Stone Italia, ma partiamo da lì, da quel titolo e da quello slogan.
Chi tace è complice.
Chi tace sulle folli politiche migratorie di Salvini che lasciano morire dei bambini in mare, è complice.
Chi tace sulla morte della sinistra in questo paese è complice.
Chi tace sulla malagestione di un piccolo comune e lo fa commissariare, è complice.
Chi tace sulle politiche omofobe che cercano di ghettizzate la diversità nella famiglia, è complice.
Chi tace sulle possibilità e sulla difesa di una scuola pubblica, popolare e inclusiva, è complice.
Chi tace sull’emergenza rifiuti continuando uno scaricabarile tra città e Regione, è complice.
Chi tace su un emergenza abitativa che attanaglia milioni di persone (ho scritto persone non “italiani in primis”) è complice.
Chi tace su un ingorgo lavorativo fatto di contratti, contrattini, partite iva e falsi contratti a tempo indeterminato e non guarda ad un mutamento del mondo del lavoro, è complice.
Chi tace sulla decisione di un oscura riforma del copyright dell’informazione su internet è complice.
Chi tace sulla chiusura delle fabbriche, sui lavoratori in sciopero che vedono sfumare una vita intera. Sulle difficoltà delle medie e piccole imprese, degli artigiani locali e nazionali, a favore delle maxi imprese internazionali, è complice.
Chi tace sul consumo del suolo e abuso di cemento (sopratutto sul territorio) a discapito di politiche ambientali lungimiranti, è complice.
Quindi da buoni “analfabeti funzionali” continuiamo il grande bluff di Rolling Stone Italia e non tacciamo, anzi lo gridiamo al mondo intero:
Chi tace è complice.