Accoglienza partecipata: L’Amministrazione predica bene e razzola male
L’estate scorsa l’Amministrazione comunale convocò associazioni locali e comitati di quartiere per annunciare che, a seguito di una circolare della Prefettura, il Comune di Ciampino avrebbe continuato ad ospitare i migranti in attesa di protezione internazionale presso l’ex Ostello della Gioventù. Obiettivo dell’incontro era “condividere questa nostra decisione e chiedere loro (associazioni e comitati, nda) progetti che possano favorire l’integrazione”. Così scriveva il Sindaco Terzulli in un comunicato del 7 giugno 2015.
Da quell’incontro molta acqua è passata sotto i ponti: Officine Civiche aveva già contestato la scelta di affidare senza alcun bando pubblico il servizio di accoglienza ad Asp s.p.a., la quale non sarebbe stata coinvolta solo nell’erogazione di pasti, pulizia dei locali e trasporto, ma anche nell’erogazione di servizi socio-sanitari, legali, di accoglienza e integrazione rispetto ai quali l’Asp stessa non possiede competenze né personale adeguato. Per ovviare all’evidente mancanza, la risposta fornita dall’Amministrazione è stata un subappalto (anche qui senza gara pubblica) del servizio alla Croce Rossa del comitato locale di Ciampino che, essa stessa sprovvista di tutte le figure professionali adeguate, se le sarebbe procurate attraverso un avviso pubblico. Siamo stati nuovamente invitati, alla fine del 2015, dal Sindaco Terzulli e dall’Assessore Fiorini ad un incontro con i rappresentati della CRI dove abbiamo espresso le nostre preoccupazioni circa l’erogazione dei servizi obbligatori (che la precedente gestione non aveva fornito) ma anche la nostra piena collaborazione e disponibilità per intraprendere insieme all’Amministrazione e alla Croce Rossa la realizzazione di percorsi d’integrazione.
Da allora, tutto tace. Alle richieste che abbiamo avanzato per avere informazioni circa l’arrivo degli ospiti, o non ci è stata data risposta, o ci è stato detto che non si sapeva, che la macchina burocratica era più complicata del previsto e che i piccoli lavori di manutenzione della struttura richiedevano tempi più lunghi di quelli preventivati. Abbiamo temuto che il progetto di accoglienza non si realizzasse. Fino a quando, nelle scorse ore, abbiamo appreso che i primi ospiti del centro stanno arrivando in Via Melvin Jones. Siamo particolarmente amareggiati, come cittadini, di non essere più stati informati di nulla, dopo che si erano sbandierati sui giornali percorsi di partecipazione e trasparenza con la cittadinanza, che invece finora non ci sono stati. Il nostro impegno nei confronti di questi ragazzi rimane immutato e ci attiveremo per la realizzazione di tutti i progetti di integrazione e accoglienza che si renderanno necessari; come sempre, da parte nostra, con il massimo spirito di collaborazione e trasparenza.