Beni Comuni e Rigenerazione: gli esempi virtuosi esistono e li abbiamo sotto i nostri occhi
Troppo spesso, quando si parla di riqualificazione del territorio, quando si discute su quanto sia importante una politica dal basso, una politica che riparta dalle periferie, si cade nell’errore della solita propaganda, del solito discorso iperuranico, filosoficamente apprezzabile, realmente inapplicabile.
È necessario vivere sul territorio, viverne gli esempi virtuosi, conoscere sia i quartieri sia le persone che si dedicano al quartiere, per poter realmente parlare di rigenerazione urbana, di riqualificazione, di politica dal basso.
Riqualificare un territorio è un investimento a lungo periodo ed ampio beneficio sociale. Concedere al quartiere luoghi di aggregazione, di confronto interpersonale, sono paradigmi fondamentali per garantire diritti inalienabili come quelli allo sport, alla dignità, allo sviluppo personale a livello culturale e sociale. Ad esempio, per quanto riguarda le nuove generazioni, garantire spazi di confronto ed emancipazione sia personale che collettiva, oltre a fornire strumenti di crescita ed essere momento di sano scambio, allontana i giovani da quel buio che li avvicina al disagio sociale e alla criminalità organizzata.
Uno degli esempi virtuosi locali che dovrebbero essere presi come modello è il parco pubblico attrezzato della Romanina, sia per il percorso che ha portato alla sua esistenza, sia per la funzione che oggi questo parco ricopre all’interno del quartiere.
L’idea del parco nasce nel lontano 2012, quando venne sequestrata una villa del clan Casamonica, notoriamente vicino alla criminalità organizzata. Abbattuta la struttura della villa, la Regione, proprietaria del bene confiscato, cede le chiavi dell’area, denominata Parco della Legalità, al comitato di quartiere Campo Romano-Casalotto.
Da qui la possibilità, grazie all’impegno del comitato, di garantire diversi servizi gratuiti, di tutti e per tutti. Dallo spazio adibito a biblioteca, aula studio, una tettoia per organizzare eventi, un campo da pallavolo, una pista di pattinaggio e un campo di pallacanestro. Proprio per quanto riguarda la pallacanestro, è interessante focalizzare l’attenzione sull’attività di mutualismo e collaborazione tra il comitato di quartiere e un’associazione sportiva dilettantistica, il Frassati basket Ciampino, che ha regalato materiale sportivo al parco, in ottica di una futura possibilità di organizzare eventi per il quartiere.
Ed è proprio di questo mutualismo, di questa collaborazione tra associazioni locali, comitati di quartiere, che si fa forza la rinascita di quegli spazi abbandonati, di quella società dimenticata, che se lasciati in balia dell’omertà e superficialità rischiano di spegnersi come un fuoco di paglia.
Noi crediamo in questa catena che non lascia indietro nessuno e che proprio per la sua solidità si fa forza. È fondamentale ripartire dal riutilizzo di luoghi e contesti abbandonati. Si riparte garantendo alle associazioni e ai comitati locali l’utilizzo di beni abbandonati, inutilizzati, per presentarli al quartiere come beni comuni, accessibili a tutti e per tutti.