Nuovi scenari, vecchie battaglie: torneremo a chiedere un’urbanistica partecipata!
Abbiamo appreso che nel corso della prima seduta del Consiglio Comunale, il capogruppo del Partito Democratico ha espresso una sorta di mea culpa per la mancata discussione, nella scorsa consiliatura, delle delibere di iniziativa popolare proposte da alcune realtà associative del territorio, tra cui la nostra, relativa all’istituzione di un Regolamento per la partecipazione dei cittadini ai processi di trasformazione urbana della nostra città.
Ebbene, ricordiamo che ci fu chiesto, dalle allora forze di maggioranza, di ritirare la nostra proposta, nonostante fosse stata sottoscritta direttamente da molti cittadini di Ciampino. Ricordiamo i vani tentativi da parte nostra di aprire un dibattito – anche con modifiche migliorative del testo – per l’approvazione di quella proposta con tutte le forze consiliari, di maggioranza e di opposizione. Ricordiamo le mail inviate a vuoto all’allora Presidente del Consiglio Comunale, oggi Assessore all’urbanistica della nuova maggioranza. Ricordiamo che la proposta fu bocciata con un unico voto a favore.
Anche se con estremo ritardo, ci fa piacere apprendere che quel muro che l’allora maggioranza creò tra sé stessa e le realtà associative di Ciampino, è pronto a cadere. Siamo tuttavia rammaricati per l’esito che quella scelta ha avuto su Ciampino e i suoi abitanti. Lo vediamo con il Piano Integrato di Via Reverberi che all’epoca ci allarmò e ci convinse a presentare precise controdeduzioni, alle quali non abbiamo ricevuto altrettanto puntuali risposte. Lo vediamo sull’IGDO e sull’area del Muro dei Francesi. Chissà in quali altre porzioni di territorio lo vedremo!
Tuttavia le necessità che ci spinsero a presentare quella proposta, non vengono meno. Ciampino è ancora una delle città con la più alta densità abitativa del centro Italia, con il maggior consumo di suolo dell’Area metropolitana di Roma, e dove i molteplici fattori inquinanti superano i valori consentiti dalla legge.
Come sempre ci impegneremo per trovare alleati nella difesa di questo territorio, dentro e fuori le istituzioni.
Per il resto, Officine Civiche sarà dove è sempre stata, dalla parte dei cittadini.