11 Gennaio 2025 - Redazione - Beni Comuni e Territorio

Officine e CBC: Evento su ampliamento Parco dei Castelli a Ciampino, nessun coinvolgimento della comunità

Stamattina abbiamo assistito all’evento organizzato dal Parco regionale dei Castelli Romani dal titolo “Il Parco dei Castelli Romani e le nuove aree di espansione” nella Sala consiliare di Ciampino. Spiace segnalare intanto come siano state evitate tutte le drammatiche criticità del territorio gestito dall’ente Parco, dalla cementificazione selvaggia al taglio indiscriminato di ampie porzioni di boschi, dall’abbassamento del livello dei laghi al prosciugamento della falda. Non una parola sulla questione delle grandi opere, come l’inceneritore di Santa Palomba o il cementificio di Artena, e su come devasteranno l’ambiente circostante. Una ricostruzione gravida di buoni propositi di tutela, valorizzazione, rispetto, che purtroppo nascondono un approccio da parte degli enti preposti di segno opposto, come ben sa chi frequenta questi territori e si occupa di difenderli dalle devastazioni e dalle speculazioni. 

Ci fa piacere che le nostre associazioni siano state nominate da alcuni dei relatori come interlocutrici per quanto riguarda progetti per la mobilità sostenibile e la salvaguardia del patrimonio storico ambientale del territorio; siamo convintamente all’interno di questi processi insieme a realtà amiche come il circolo locale di Legambiente, non ci tiriamo indietro quando gli enti pubblici fanno il loro dovere e provano a dialogare con le organizzazioni sociali in direzione di una maggiore fruizione dei beni pubblici: il nostro obiettivo è aprire, rendere fruibile, de-recintare e mettere in connessione i nostri spazi verdi anche come strumento di autorganizzazione civica e di sottrazione di questi spazi dalla speculazione capitalistica.

Purtroppo però nessuno spazio di intervento è stato concesso ieri ai comitati, alle associazioni e ai cittadini e cittadine che si sono battuti a Ciampino proprio per l’ampliamento dei confini del Parco, con una storia di conflitto ambientale e di radicamento popolare in città. Abbiamo avuto come l’impressione che non si volesse rompere un certo clima da “unità nazionale” con cui l’evento è stato confezionato, una modalità decisamente opposta alla nostra sensibilità e ai nostri obiettivi come associazione. Ricordiamo che le porte delle nostre iniziative inerenti il territorio sono sempre aperte al dibattito, anche alle Istituzioni che sistematicamente invitiamo al confronto con le persone che vivono e si prendono cura dell’ambiente, del patrimonio pubblico, delle aree protette. Speriamo in futuro di poter parlare noi stessi pubblicamente del nostro lavoro e di avere maggiore spazio nel dibattito pubblico riguardo i temi di cui ci occupiamo insieme a tante altre realtà del territorio, soprattutto quando questi vengono trattati nella casa di tutte le cittadine e tutti i cittadini.